Nemi: la guida completa e aggiornata
Nemi si trova nelle vicinanze dell'omonimo lago di Nemi, nell'area dei Castelli Romani. Il paese è diviso in un parte più antica, detta Pullarella, e quella più moderna, con cambiamenti che sono diventati evidenti soprattutto dal Seicento in poi, con la signoria dei Frangipane. I monti più alti nella zona sono il monte Calidrone, da cui si gode di una bella vista sull'Agro Pontino e nei giorni più limpidi anche sul Circeo; Nemi si trova proprio ai piedi nel monte.
Nemi ha una storia molto antica e il suo territorio, in passato, apparteneva alla città latina di Aricia, fondata secondo la tradizione da Ippolito, figlio di Teseo. Lo stesso nome "Nemi" tradisce l'origine latina: "nemus", infatti, significa "Bosco", e con il nome di "Nemus Dianae" era conosciuto il tempio di Diana (dea delle caccia, ma anche appunto dei boschi) sulle sponde del lago, dove sorgeva il suo tempio. Le testimonianze greche e romane sono moltissime, come dimostra anche il tempio di Diana Aricina o Nemorense, dedicato alla dea della caccia sulle sponde settentrionali del lago di Nemi, ma anche la villa di Cesare, di cui parlano Cicerone e Svetonio e che il grande condottiero romano, non soddisfatto, fece poi radere al suolo, ma che continuò ad essere abitata fino al terzo e quarto secolo, o ancora l'emissario artificiale risalente al quinto secolo avanti Cristo, e cioè antecedente al dominio dei romani, che da Vallericcia arriva fino ad Ardea, dove sfocia nel mare, passando per Cecchina e che ancora oggi è interamente visitabili. Con la dominazione romana, Nemi crebbe molto e secondo la tradizione fu Caligola che fece costruire due grandi navi come palazzi galleggianti, nell'omonimo lago, che vennero fatte affondare alla morte dell'imperatore. Nel Medioevo Nemi ricominciò a far parlare di sé solo nel IX-X secolo, con l'edificazione del castello; fu poi la famiglia dei Conti di Tuscolo a impadronirsi della comunità, poi arrivarono i Frangipane e infine Nemi con il suo castello venne concessa ai monaci cistercensi. Nei secoli successivi, il borgo fu di proprietà dei Borgia e dei Colonna, e poi ancora i Frangipane, fino a diventare una destinazione popolare anche per i "Grand Tour" dei visitatori europei. Con la dominazione fascista, vennero anche riesumate le due navi di Caligola, poi andate perdute in un incendio, forse appiccato dai Tedeschi nel 1944.
L'agricoltura era di gran lunga l'attività prevalente a Nemi, anche considerando la naturale fertilità dei terreni dell'antico Vulcano Laziale. In particolare, da queste parti si producono cipolle, mele, olio ma soprattutto fragole. In più c'è da ricordare l'attività di pesca nel lago di Nemi, soprattutto per anguille, lattarini, barbi e anguille. Oggi il turismo sta lentamente soppiantando le altre attività del paese, anche se la tradizione di ospitalità è molto antica, tanto che questo luogo, per la sua bellezza, era già rinomato come si è visto ai tempi dei Romani. In particolare Nemi è molto visitata a giugno, durante la prima domenica (quella della sagra delle fragole e quella dei fiori).
L'evento principale di Nemi è proprio la Sagra della fragole, che ormai ha circa un secolo di storia. Le fragole sono prodotte da secoli a Nemi in due varietà, quella "di stagione" e quella "rifiorente", e durante la sagra vengono organizzate diverse attività che celebrano la fragola nemorense, con tanto di corteo in costume e di Mostra dei Fiori contestuale all'evento. Il fioraio che si aggiudica il titolo di migliore vince anche la pregiata Fragola d'Oro.
Fragole e fragoline di bosco si trovano praticamente dappertutto a Nemi e vengono acquistate dai turisti o da sole o già cucinate in diverse preparazione, come sciroppi, marmellate, liquori come il celebre fragolino e gelati; durante i giorni della sagra, in particolare, quasi tutti i ristoranti della città si sfidano a preparare le ricette più originali con la fragola come ingrediente principale, sempre in grado di stupire i turisti per la loro bontà. Tra gli altri piatti tipici del territorio vanno sicuramente ricordati le fettuccine ai funghi porcini, la minestra di fagioli borlotti, i famosi "gialloni", con la santoreggia, polenta con salsiccia, il baccalà in guazzetto, la pizza ripiena, la coratella di abbacchio con le fave. Poi, naturalmente, qui si possono gustare i grandi piatti della tradizione romana.
La zona dei Castelli Romani, dal punto di vista delle curiosità, è sempre stata di grande interesse per chi era in cerca di una location suggestiva, e non pochi sono stati i film girati da queste parti, come il film con Totò del 1954 "Questa è la vita" di Luigi Zampa, per quanto riguarda l'episodio "La patente", ispirato da una novella di Pirandello sceneggiata da Vitaliano Brancati. Molti documentari riguardano anche il mistero delle navi perdute nel lago e delle vicissitudini che le hanno riguardate. Per l'amenità del luogo, la zona del Lago di Nemi è stata ritratta in molto quadri di grandi pittori del passato, come Corot e Turner.
Nemi dal punto di vista turistico offre diverse soluzioni di grande interesse, come i suoi mille sentieri (tra i quali la Via Francigena del Sud, il periplo del Lago di Nemi, l'itinerario da Nemi fino a Genzano, la Via Sacra all'interno del Parco), le attività sportive (soprattutto in biciclette e mountain bike), l'equitazione, in particolare sul Monte Artemisio e sulle rive del Lago e così via, per un vacanza all'insegna della natura.
- Prefisso:
- 06
- Fuso Orario:
- UTC+1
- Nome Abitanti:
- nemorensi o nemesi
- Patrono:
- santi Filippo e Giacomo
- Giorno Festivo:
- 03 maggio
Recensioni Nemi

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