Castell'Arquato: la guida completa e aggiornata
Castell’Arquato è un antico borgo medievale incastonato tra Emilia e Lombardia, tra Pianura Padana ed Appennino, situato sulle prime alture della Val D’Arda. Il comune, sviluppato sulla riva sinistra del torrente Arda, dista solo 30 km dal capoluogo Piacenza, ed è un luogo di rara bellezza pervaso da atmosfere d’altri tempi.
Castell’Arquato è caratterizzato da un clima continentale, con inverni leggermente più rigidi rispetto alle altre città dell’Emilia Romagna, la temperatura può scendere fino a 3-4 °C, inoltre la vicinanza al fiume Po aumenta il livello di umidità percepito, contribuendo a creare estati piuttosto afose che possono raggiungere temperature di 31 °C.
Una nota interessante riguarda lo stato del territorio in epoca preistorica; alcuni ritrovamenti archeologici hanno rivelato fossili di balene e crostacei in Val d’Arda, e la stessa Castell’Arquato sembra costituita da sedimenti di origine marina.
Le prime tracce di un reale nucleo abitativo risalgono all’epoca romana; il toponimo stesso della città deriverebbe dal nome del patrizio romano Caio Torquato che qui fondò il primo castrum, mentre un'altra ipotesi, più accreditata, lega il nome di Castell’Arquato al termine castrum quadratum, che nei documenti tardomedievali indicava la pianta a forma quadrangolare del castrum.
I romani scelsero Castell’Arquato proprio per la sua posizione strategica, e nel II secolo avanti Cristo vi instillarono una struttura difensiva contro le minacce dei Liguri. Il primo documento in cui viene menzionata la città è un atto di vendita del 760, di età longobarda, dove si legge “in finibus castri Arquatense”.
Dal 789 al 1220 Castell’Arquato resta un feudo del vescovado di Piacenza, per poi attraversare una breve fase di libero comune. Nel 1256 il borgo di parte guelfa resistette al memorabile assedio del ghibellino Pallavicino, per poi essere coinvolto nel sanguinoso scontro tra Alberto Scotti signore di Piacenza e Galeazzo Visconti, iniziato nel 1316.
Da quel momento in poi iniziò l’alternarsi di queste due nobili famiglie alla guida del feudo, durato fino all’affermarsi a Milano degli Sforza, che ne assegnarono la guida ai condottieri Bartolomeo Colleoni e Tiberio Brandolino da Forlì.
L’economia di Castell'Arquato è sempre stata fortemente legata all’agricola, si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, frutteti, inoltre molto sviluppata è la coltura (e cultura) della vite e del vino; diffuso è anche l’allevamento di suini e avicoli, seguito da quello di bovini, caprini ed equini. A Castell’Arquato sono vive anche attività di ebanisteria e restauro di mobili antichi, mentre è sempre più crescente il settore del turismo in questo che è stato descritto come “Borgo più bello d’Italia”, e città d’arte.
A rendere ancora più piacevole il soggiorno in questo antico borgo medievale concorrono diverse iniziative, sagre gastronomiche e rievocazioni storiche, legate al passato e alle tradizioni di Castell’Arquato. Un connubio perfetto tra prodotti genuini e storia è la Festa delle Castagne e dei Ricordi, l’evento che si tiene a settembre, è ovviamente incentrato sul prodotto locale, la castagna, ma prevede anche due giorni di folklore e divertimenti, una rassegna di trattori, e altri macchinari agricoli, il tutto accompagnato da buffi personaggi travestiti.
Nello stesso mese è possibile partecipare a Rivivi il Medioevo, un evento che prevede un torneo internazionale in armatura pesante, e diversi spettacoli a tema. Dello stesso genere l’iniziativa organizzata a luglio e denominata Cena Medioevale - a banchetto con Costanza Sforza Farnese, rievocazione di un vero banchetto medioevale, allestito sulla piazza monumentale e accompagnato da un suggestivo e scenografico spettacolo.
Altra occasione da non perdere è il Monterosso Va d’Arda Festival, manifestazione organizzata a maggio, che ha come obiettivo la promozione del gustoso vino Monterosso Val d’Arda, attraverso stands gastronomici, rassegne e degustazioni.
Castell’Arquato è sede di un’enoteca comunale e di numerose cantine dove si produce il Monterosso Valdarda DOC Colli Piacentini che prende il nome da una collina accanto al borgo. Prelibata e di qualità è anche la produzione locale di salumi, come la coppa piacentina, la pancetta e il salame piacentino DOP.
Imperdibili i piatti della tradizione come: i pisarei od anolini in brodo, (con Grana Padano amalgamato con pane grattato uova e odori) i chisolini (pasta pane tirata a sfoglia e fritta possibilmente in strutto di maiale), i tortelli (malfatti); e l’intramontabile torta di mandorle.
Numerose sono le gratificazioni che questo comune piacentino può inserire nella sua bacheca dei trofei, dalla Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, al riconoscimento di Città del vino. A questi potrebbe essere aggiunto il titolo di Borgo degli Innamorati, Castell’Arquato ha infatti partecipato all’iniziativa promossa dall’Associazione Borghi Più Belli d’Italia, denominata “La Notte Romantica”, occasione in cui il centro storico si trasforma in un romantico set per la notte bianca degli innamorati.
Chi visita Castell’Arquato si sentirà di sicuro circondato da un clima di arte e cultura che lo conquisterà, le possibilità di scelta sono davvero tante e diverse fra loro, da una semplice camminata lungo i sentieri che portano ai vigneti, alla scoperta dell’imponente Rocca Viscontea da cui si gode uno splendido panorama. Non meno appetibile la possibilità di visitare la romanica Collegiata di Santa Maria Assunta, ed i tesori dell’annesso museo.
- Prefisso:
- 0523
- Fuso Orario:
- UTC+1
- Nome Abitanti:
- arquatesi
Recensioni Castell'Arquato

Voto complessivo 7

Voto complessivo 6

Voto complessivo 7

Voto complessivo 6

Voto complessivo 10

Voto complessivo 9

Voto complessivo 10

Voto complessivo 9

Voto complessivo 4